venerdì 5 marzo 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte quarta)

Nella puntata del Grande Fratello del 1 marzo 2010 a pochi secondi dal termine della trasmissione ai 4 concorrenti finalisti è stata concessa, per la prima volta in 4 mesi, la possibilità di guardare, attraverso lo schermo posto in casa, ciò che accadeva negli studi in cui viene condotta la serata del lunedì: una grande inquadratura mostrava a Mauro Maurin, Giorgio Ronchini, Alberto Baiocco e Cristina Pignataro il pubblico che applaudiva negli studi. Ad ogni modo la regia regalava almeno un momento tecnicamente interessante, dal momento che i 4 reclusi per la prima volta non ricevevano più soltanto l’audio in diretta dagli studi, ma anche il video. Lo schermo televisivo mostrava ai telespettatori i concorrenti, che a loro volta guardavano attraverso un altro schermo il pubblico in studio. Di sicuro i 4 superstiti non potevano immaginare che soltanto pochi attimi prima lo stesso pubblico aveva scandito festante il nome dell’annunciato trionfatore di questa edizione del GF: Mauro Marin. Ma, a parte questo particolare, la vera sorpresa sarebbe stata mostrare ai finalisti un’altra immagine: immaginiamo se al posto del pubblico in festa fosse apparsa sullo schermo della casa una semplice finestra raffigurante il gruppo facebook pro-Mauro con i suoi 340mila fans in delirio. Una mossa decisamente troppo audace per qualsiasi regista televisivo.
Se si considerano gli attuari scenari mediali, simili soluzioni sono per ora assolutamente inimmaginabili. Sappiamo tutti che la televisione oggi tende sistematicamente ad oscurare le enormi potenzialità del medium internet. Quando in tv si parla del web lo si fa soltanto per mettere in evidenza fenomeni di degrado, che per giunta sappiamo tutti appartenere alla società intera, e non esclusivamente alle comunità che si creano su internet. Ci sono diversi intellettuali (o presunti tali) che portano avanti la tesi di una convivenza pacifica tra media di massa e new media in nome di non si sa quali compromessi. In realtà - lo ribadisco nuovamente - chi parla in questi termini è interessato alla conservazione dello status quo e non ha la minima intenzione di riconoscere ai nuovi media le potenzialità di destrutturare un sistema culturale secolare.
Gli old media hanno intuito già da tempo le enormi potenzialità della rete globale e si sentono ogni giorno morire: sanno di difendere il vecchio. A questo punto si presentano due strategie possibili:
1. prendere atto delle enormi potenzialità di internet e cercare forme di integrazione e ibridazione tra vecchi e nuovi media;
2. cercare di oscurare sistematicamente internet, o parlarne in termini negativi.
Ora è chiaro che il sistema televisivo, probabilmente perché gestito da individui che hanno fatto carriera proprio grazie alla vecchia mentalità gerarchica e autoritaria, ha scelto questa seconda via, dimostrandosi incapace di gestire l’improvvisa esplosione del web e di prendere le adeguate contromosse.
Ma il web incalza e il caso Mauro Marin è lì a dimostrare che se gli old media continueranno ad opporsi alla prima naturale soluzione (la cosiddetta ri-mediazione), non ci potrà essere che uno scontro frontale tra vecchio e nuovo, uno scontro che è destinato a durare ancora qualche anno e si risolverà comunque con il trionfo del nuovo medium, tecnicamente troppo più evoluto dei precedenti.
A questo punto, nel caso specifico di cui ci stiamo occupando, la produzione del Grande Fratello dovrebbe ammettere la potente influenza di internet (e in particolar di Facebook) sull’intera evoluzione di questa decima edizione. E di conseguenza si aprirebbe uno scenario nuovo e di grandi possibilità di evoluzione per questo format televisivo.
Ignorando invece l’intervento decisivo di internet e di facebook per il trionfo di Marin, si va verso la definitiva agonia del Grande Fratello, che già da anni è stato in crisi e solo quest’anno grazie all’exploit di Mauro e alla costituzione del gruppo facebook in suo favore è riuscito a tornare ad avere la visibilità che aveva avuto solo nella prima edizione con il fenomeno Taricone (ma in quel caso era decisivo anche il classico effetto wow causato dalla novità assoluta).
Già da 2 settimane l’esito della trasmissione appare scontatissimo, poiché il gruppo pro-Marin è talmente ben organizzato sul web da essere in grado di garantire percentuali bulgare al televoto. La vittoria - o meglio il trionfo - di Mauro Marin è ormai cosa certa, il web ha ampiamente messo le mani sulla televisione. Qualcuno potrebbe obiettare: “sì, ma alla fine i soldi li hanno guadagnati quelli che lavorano in televisione e li hanno spesi coloro che stanno sul web”. Verissimo, ma finora per le produzioni televisive il prezzo da pagare per il successo economico era stato nullo. Con il caso-Marin per la prima volta il danno di immagine che la trasmissione ne ha avuto è stato enorme, poiché il web ha rovesciato l’ennesimo banalissimo teatrino preparato a tavolino dai guru del vecchio schermo.
Anche il cosiddetto popolo del web dovrà scegliere la linea da seguire. La manovra pro Mauro Marin inventata quest’anno avrà un senso solo se resterà un segnale forte mandato alla produzione del GF, e alle produzioni televisive in generale. Un segnale che ha avuto e dovrà avere ancora questo significato: smettete di trattare il pubblico come una massa indistinta di imbecilli, non ci preparate più spettacoli ridicoli e penosi sentimentalismi da soap-opera, perché noi vogliamo concorrenti abili, spregiudicati e liberi di fare il loro gioco, non burattini con un copione già scritto.
Se il prossimo anno, invece, la trasmissione non registrerà nessun miglioramento in senso tecnico e magari tornerà a privilegiare amorazzi e tradimenti vari e ripetuti, e si costituiranno gruppi facebook di fans che tiferanno per l’uno o per l’altro concorrente andando ad ingrassare con il televoto chi già grasso è, allora avranno avuto ragione coloro che già da ora sostengono che l’unico vincitore del caso Mauro Marin è il vecchio sistema televisivo.

In ogni caso il caso Marin è destinato ad essere uno spartiacque decisivo per gli sviluppi non solo del Grande Fratello, ma più in generale dei rapporti tra televisione e internet.
D’ora in poi dovremo distinguere un Grande Fratello pre-Marin e un Grande Fratello post-Marin.
Anzi. Probabilmente avremo una televisione pre-Marin e una televisione post-Marin.
Ma questo si vedrà tra qualche mese.
Antonio Saccoccio

3 commenti:

  1. La svolta ci sarà, come scrivi tu, se i FAN e MAURO MARIN - una volta uscito dalla casa - prenderanno consapevolezza della loro posizione rispetto al vecchio sistema tv che privilegia giochetti da telenovelas a di programmazioni più stimolanti e creative.

    Se il gruppo ci sarà e sarà compatto, potrebbe essere una svolta epocale!

    Ottimo post come sempre Antonio!
    Continua così, che i Marin's sono con te!

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  2. Se, nonostante tutto, i vecchi media continuassero ad ignorare le azioni di Internet ed fB sarà interessante vedere se il popolo della Rete avrà comunque preso consapevolezza del suo potere (potenziale e effettivo).
    Io penso che sarebbe molto efficace restituire alla tv e ai giornali tutta l'indifferenza e la disistima che mostrano agli internauti per puntare sempre di più su un'autonomia della rete.
    Talent in rete, spettacoli in rete, opinioni in rete, educational in rete, arti visive e sonore ecc insomma tentare di proseguire nel salto di qualità già spiccato. In fondo la scienza è già tutta in Rete, ed ha aperto la strada.

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  3. Pienamente d'accordo con l'articolo! Forza Mauro! By Ducs.

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