martedì 16 marzo 2010

Cosa è successo a Mauro Marin? La televisione si scaglia ancora contro internet e il vincitore del GF

Cosa è successo a Mauro Marin? Questa era la domanda che impazzava sul web questo pomeriggio.
E oggi pomeriggio tutte le nostre analisi e persino le nostre supposizioni sul caso Mauro Marin hanno trovato conferma nel modo più drammatico.
Mauro Marin, invitato a partecipare ad una videochat su mediaset.it, è apparso sin dalle prime battute evidentemente affaticato, poi quasi paralizzato, drogato, distrutto fisicamente. La trasmissione è andata avanti per 5 minuti con Mauro che rispondeva a fatica non riuscendo a tenere la testa dritta. Una scena drammatica, con il vincitore del Grande Fratello 10 che più volte si scusava per le sue condizioni fisiche, salutava affettuosamente i suoi fans e aveva parole buone per quasi tutti i compagni di casa (escluse le "cattive" Sarah e Veronica). Da una parte una forza di volontà enorme, commovente. Dall'altra una scena fuori dalle logiche umane, con un ragazzo colpito da un malessere così evidente mandato ugualmente in video. Sul web immediatamente si diffondeva lo sgomento e l'indignazione per il video. Mauro nel frattempo era immediatamente trasferito all'ospedale San Raffaele di Milano.
Ma non era finito il pomeriggio di passione per Mauro e i suoi fans.
Poco dopo iniziava la trasmissione condotta da Barbara D'Urso su Canale 5, che avrebbe dovuto vedere la partecipazione dello stesso Mauro. Ebbene, non solo veniva mandato ripetutamente in onda la videochat di Mauro sofferente. Ma in più - e qui davvero l'indignazione di ogni uomo e di ogni donna sana di mente dovrebbe esplodere - gli ospiti della trasmissione continuavano ad attaccare Mauro Marin, non solo assente, ma per di più ricoverato in ospedale. E ricoverato proprio perchè precedentemente ospite in un'altra trasmissione Mediaset.
Tralascio le solite insulse motivazioni prese per attaccare Mauro.
Evidenzio invece un punto fondamentale per comprendere tutto quello che sta alla base del caso Mauro Marin.
Ad un certo punto una delle ospiti ha fatto notare che sul web (sul gruppo facebook dei fans di Mauro in particolare) si stavano moltiplicando i commenti con cui si attaccava la trasmissione di Canale 5 per aver continuato ad insultare Mauro, nonostante avesse vinto regolarmente il GF, e nonostante fosse in quel momento in ospedale.
Ancora una volta il web e i fans di Mauro riunitisi su facebook venivano descritti come degli imbecilli violenti delinquenti. La conduttrice Barbara D'Urso riferendosi ai fans di Mauro esclamava addirittura che "la mamma dei cretini è sempre incinta".
A questo punto sul web i fans di Mauro avevano la piena conferma di quanto affermato da tempo: non si sa bene per quali oscuri motivi, ma Mauro Marin davvero ha sconvolto i piani della produzione del Grande Fratello e gliela stanno facendo pagare in tutti i modi.
C'è un unico problema: il loro gioco meschino ha trovato un avversario irriducibile nel popolo di internet. Attraverso il web la gente può finalmente dire: questa televisione fa schifo!
Anni fa non si sarebbe potuto fare nulla contro una congiura televisiva di questo tipo. Ma oggi la libera aggregazione sul web ha distrutto il potere autoritario della televisione.
Il livello culturale e intellettuale degli ospiti della trasmissione della D'Urso è talmente più basso rispetto a quello che ha organizzato la controffensiva sul web a favore di Mauro che un confronto non è neppure proponibile.
Ecco che iniziano ad arrivare le disdette agli abbonamenti Mediaset Premium. Ecco che arrivano email che demoliscono la miseria umana delle trasmissioni televisive. Ecco che gruppi si auto-organizzano per portare l'ultimo definitivo attacco al regime old-mediatico.
Lo ribadiamo ancora una volta.
Il caso Mauro Marin potrebbe davvero aprire la fase terminale della televisione italiana.
O quelle mediocri figure che si fanno chiamare "opinionisti" spariranno in fretta dallo schermo, o il popolo di internet darà loro un sonoro meritatissimo colossale calcio nel sedere.
Antonio Saccoccio

lunedì 15 marzo 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte sesta)

Abbiamo già detto che la vittoria di Mauro Marin al Grande Fratello 10, conclusasi in modo quasi plebiscitario con l’80% di voti a favore, è stata il frutto di un’abile rottura di tutti gli schemi previsti normalmente da quel format.
Il capolavoro assoluto di Mauro Marin è stato senza dubbio lo straordinario scherzo organizzato al malcapitato George Leonard. Dopo essere stato isolato dal gruppo più forte, Mauro ha deciso di rovesciare i rapporti di forza all’interno della casa organizzando una strepitosa messa in scena con un obiettivo preciso: prendere clamorosamente in giro George, che si riteneva sino a quel momento il leader della casa. Mauro ha così finto di essere bisessuale e di essersi innamorato di George, il quale ha creduto per diversi giorni nel sentimento del veneto. Lo scherzo è stato rivelato soltanto il lunedì successivo nel corso della trasmissione. Qui non vogliamo ora semplicemente esaltare la goliardica ed esilarante presa in giro del trionfatore del GF. A noi tocca invece considerare l’assoluta perfezione di quello scherzo, che per diversi motivi si può dire indiscutibilmente il momento più alto nella storia delle 10 edizioni del Grande Fratello. Vediamo in ordine questi motivi, che sono tutti accomunati da una natura profondamente eversiva:

1. Mauro Marin ha scelto per il suo scherzo uno dei personaggi più forti all’interno della casa, provando a ridicolizzarlo e a rovesciare i rapporti di forza finora stabiliti.
2. Mauro non ha colpito un personaggio a caso, ma ha fatto leva sul personaggio più vanitoso, prevedendo che sarebbe stato lusingato dai suoi apprezzamenti. Non a caso, Mauro ha insistito a lungo sui complimenti all’aspetto fisico di George.
3. Ma c’è molto di più. Perché Mauro non solo ha attaccato il più forte, ma nello stesso tempo ha sfidato la dittatura del politicamente corretto, andando a scherzare su un tema delicatissimo, come quello dell’omosessualità e bisessualità, temi su cui sappiamo che nella televisione italiana non si può scherzare assolutamente, e che vengono vissuti abitualmente con una dose di retorica nauseante.
4. Ma non è finita. Perché Mauro è andato contro il politicamente corretto proprio in un’edizione del GF in cui c’era un omosessuale (Maicol) e un transessuale (Gabriele). Nella sua presa in giro Mauro ha dato una clamorosa bastonata alla retorica falsamente buonista trionfante nel GF di tutte le edizioni e che avevano preparato anche in questa.
5. Il capolavoro di Mauro si conclude con l’ultima azione eversiva. Durante la presa in giro guardava ammiccando ripetutamente le telecamere. La sua linguaccia mentre abbraccia George è sicuramente l’emblema di questo GF. Quella linguaccia rivolta al pubblico rompe la finzione televisiva, rompe tutti gli schemi previsti dalla produzione e conduzione del Grande Fratello. Quella linguaccia rivolta al pubblico fa uscire Mauro dalla casa del GF e lo fa entrare direttamente nelle case degli spettatori. Per questo motivo Mauro Marin ha vinto. Perché non è rimasto nella casa del GF, ma è riuscito a spaccare lo schermo e ad entrare prepotentemente nelle case degli italiani.

Riassumento Mauro Marin con il suo scherzo ha ottenuto una triplice rottura degli schemi.
1. Ha rovesciato i rapporti di forza all’interno della casa, ridicolizzando colui che si era autoeletto leader.
2. Ha attaccato la dittatura del politicamente corretto, ridicolizzando il banale buonismo omosessuale.
3. Ha demolito la finzione televisiva, recitando volutamente una parte, mentre gli altri facevano finta di essere veri. È stato vero facendo finta, mentre gli altri si sforzavano di essere veri nella finzione.

Per tutti questi motivi, Mauro ha preso di sorpresa la produzione del GF, che infatti ha dedicato soltanto pochi minuti della trasmissione del lunedì seguente alla clamorosa presa in giro (sulla quale si sarebbe potuta basare con facilità un’intera trasmissione).
Invece la genialità dello scherzo è stata subito intuita dalla Gialappa’s (che rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza oggi per la tv). Ma soprattutto è stata recepita dal popolo del web, che da allora ha eletto Mauro Marin idolo incontrastato.
Ora in pochi si sono chiesti per quali motivi internet e facebook hanno apprezzato così tanto quello scherzo. La risposta è in realtà semplicissima. Internet in questo momento è un medium assolutamente eversivo nel sistema dei media italiani, è il nuovo medium orizzontale partecipativo che rompe la dittatura dei vecchi media gerarchici autoritari. E quindi internet ha trovato in Mauro il campione di quello stesso atteggiamento eversivo e rivoluzionario.
Qui sta il 50% della vittoria di Mauro Marin al grande fratello 10.

L’altro 50% è costituito dal primo aereo mandato a Mauro dai suoi fans di facebook (azione portata avanti dai cosiddetti Legionari), aereo che Mauro ha visto e le telecamere hanno ripreso, perché in quel caso abbiamo assistito ad un’azione per certi versi contraria dal punto di vista mediale, ma ugualmente eversiva: grazie a quell’aereo il web è entrato all’interno della televisione.

Antonio Saccoccio

martedì 9 marzo 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte quinta)

E' stata la serata di Mauro Marin. La serata del trionfo di Mauro Marin. Una finale del Grande Fratello anomala, perchè il vincitore era noto a tutti. Ampiamente previsto da tutti da almeno 2 settimane. Ma è stata una finale che ha anche confermato tutte le analisi mediatiche sul caso Marin.
Mauro Marin ha letteralmente dominato la scena, ormai consapevole del successo e delle sue doti di show man. Sereno e sicuro, ha persino affrontato spavaldamente il signore della Tv, Paolo Bonolis. Il presentatore romano, dopo aver oscurato totalmente la balbettante Alessia Marcuzzi, si è diretto con baldanza nella casa del Grande Fratello per giocare con i 4 finalisti. E' stato semplice per lui prendere simpaticamente in giro Cristina, Giorgio e Alberto, ma di fronte a Mauro Marin anche il frizzante Paolo Bonolis si è dovuto arrendere. Il "salumiere" veneto si è esibito in una performance notevole, rubando un paio di volte i tempi a Bonolis, che è rimasto sorpreso almeno in un'occasione (quando Mauro gli ha infilato beffardamente un anello al dito).
Superare la prova-Bonolis è stato un segno di grande consapevolezza e maturità per il vincitore del Grande Fratello 10. Bonolis con i suoi ritmi serrati e toni taglienti è in grado di mettere in crisi e rubare la scena a chiunque in televisione. Marin non solo non si è lasciato demolire, ma è persino riuscito ad essere brillante e spregiudicato.
A questo punto non resta che confermare che il gruppo facebook che ha portato Marin alla vittoria, gruppo che conta ormai 380mila iscritti, ha realmente visto giusto: il concorrente veneto ha realmente sbaragliato gli schemi previsti dalla produzione del Grande Fratello e potrebbe inaugurare un nuovo corso per questo reality. Il caso Marin potrebbe aver decretato la fine dei sentimentalismi telecomandati, delle pseudo-amicizie adolescenziali e delle lacrime scroscianti. Il popolo di internet questo ha voluto trascinando al successo il quasi trentenne di Castelfranco Veneto. Marin sin dalle prime settimane ha dimostrato di giocare con i compagni di casa, con le telecamere e con il pubblico a casa, smascherando la finzione televisiva in modo mai visto nelle precedenti edizioni del reality.
Di questo il popolo di internet, indubbiamente più evoluto del tipico pubblico televisivo, si è accorto immediatamente prendendo Mauro Marin come simbolo di un modo nuovo di fare televisione.
Ora Marin è finalmente fuori dalla casa. Ed è uscito da grande trionfatore. Ma ora lo attende la vita di tutti i giorni. Difficile, come per tutti i reduci dal Grande Fratello. Ma Mauro a quest'ora già sarà venuto a conoscenza di una cosa che difficilmente avrebbe potuto immaginare: la sua vittoria è stata voluta da un grande gruppo che si è riunito grazie ad internet per sostenerlo. Mauro Marin può davvero diventare il simbolo di un nuovo modo di fare televisione e di una fase nuova dei rapporti tra tv e internet.

Antonio Saccoccio

venerdì 5 marzo 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte quarta)

Nella puntata del Grande Fratello del 1 marzo 2010 a pochi secondi dal termine della trasmissione ai 4 concorrenti finalisti è stata concessa, per la prima volta in 4 mesi, la possibilità di guardare, attraverso lo schermo posto in casa, ciò che accadeva negli studi in cui viene condotta la serata del lunedì: una grande inquadratura mostrava a Mauro Maurin, Giorgio Ronchini, Alberto Baiocco e Cristina Pignataro il pubblico che applaudiva negli studi. Ad ogni modo la regia regalava almeno un momento tecnicamente interessante, dal momento che i 4 reclusi per la prima volta non ricevevano più soltanto l’audio in diretta dagli studi, ma anche il video. Lo schermo televisivo mostrava ai telespettatori i concorrenti, che a loro volta guardavano attraverso un altro schermo il pubblico in studio. Di sicuro i 4 superstiti non potevano immaginare che soltanto pochi attimi prima lo stesso pubblico aveva scandito festante il nome dell’annunciato trionfatore di questa edizione del GF: Mauro Marin. Ma, a parte questo particolare, la vera sorpresa sarebbe stata mostrare ai finalisti un’altra immagine: immaginiamo se al posto del pubblico in festa fosse apparsa sullo schermo della casa una semplice finestra raffigurante il gruppo facebook pro-Mauro con i suoi 340mila fans in delirio. Una mossa decisamente troppo audace per qualsiasi regista televisivo.
Se si considerano gli attuari scenari mediali, simili soluzioni sono per ora assolutamente inimmaginabili. Sappiamo tutti che la televisione oggi tende sistematicamente ad oscurare le enormi potenzialità del medium internet. Quando in tv si parla del web lo si fa soltanto per mettere in evidenza fenomeni di degrado, che per giunta sappiamo tutti appartenere alla società intera, e non esclusivamente alle comunità che si creano su internet. Ci sono diversi intellettuali (o presunti tali) che portano avanti la tesi di una convivenza pacifica tra media di massa e new media in nome di non si sa quali compromessi. In realtà - lo ribadisco nuovamente - chi parla in questi termini è interessato alla conservazione dello status quo e non ha la minima intenzione di riconoscere ai nuovi media le potenzialità di destrutturare un sistema culturale secolare.
Gli old media hanno intuito già da tempo le enormi potenzialità della rete globale e si sentono ogni giorno morire: sanno di difendere il vecchio. A questo punto si presentano due strategie possibili:
1. prendere atto delle enormi potenzialità di internet e cercare forme di integrazione e ibridazione tra vecchi e nuovi media;
2. cercare di oscurare sistematicamente internet, o parlarne in termini negativi.
Ora è chiaro che il sistema televisivo, probabilmente perché gestito da individui che hanno fatto carriera proprio grazie alla vecchia mentalità gerarchica e autoritaria, ha scelto questa seconda via, dimostrandosi incapace di gestire l’improvvisa esplosione del web e di prendere le adeguate contromosse.
Ma il web incalza e il caso Mauro Marin è lì a dimostrare che se gli old media continueranno ad opporsi alla prima naturale soluzione (la cosiddetta ri-mediazione), non ci potrà essere che uno scontro frontale tra vecchio e nuovo, uno scontro che è destinato a durare ancora qualche anno e si risolverà comunque con il trionfo del nuovo medium, tecnicamente troppo più evoluto dei precedenti.
A questo punto, nel caso specifico di cui ci stiamo occupando, la produzione del Grande Fratello dovrebbe ammettere la potente influenza di internet (e in particolar di Facebook) sull’intera evoluzione di questa decima edizione. E di conseguenza si aprirebbe uno scenario nuovo e di grandi possibilità di evoluzione per questo format televisivo.
Ignorando invece l’intervento decisivo di internet e di facebook per il trionfo di Marin, si va verso la definitiva agonia del Grande Fratello, che già da anni è stato in crisi e solo quest’anno grazie all’exploit di Mauro e alla costituzione del gruppo facebook in suo favore è riuscito a tornare ad avere la visibilità che aveva avuto solo nella prima edizione con il fenomeno Taricone (ma in quel caso era decisivo anche il classico effetto wow causato dalla novità assoluta).
Già da 2 settimane l’esito della trasmissione appare scontatissimo, poiché il gruppo pro-Marin è talmente ben organizzato sul web da essere in grado di garantire percentuali bulgare al televoto. La vittoria - o meglio il trionfo - di Mauro Marin è ormai cosa certa, il web ha ampiamente messo le mani sulla televisione. Qualcuno potrebbe obiettare: “sì, ma alla fine i soldi li hanno guadagnati quelli che lavorano in televisione e li hanno spesi coloro che stanno sul web”. Verissimo, ma finora per le produzioni televisive il prezzo da pagare per il successo economico era stato nullo. Con il caso-Marin per la prima volta il danno di immagine che la trasmissione ne ha avuto è stato enorme, poiché il web ha rovesciato l’ennesimo banalissimo teatrino preparato a tavolino dai guru del vecchio schermo.
Anche il cosiddetto popolo del web dovrà scegliere la linea da seguire. La manovra pro Mauro Marin inventata quest’anno avrà un senso solo se resterà un segnale forte mandato alla produzione del GF, e alle produzioni televisive in generale. Un segnale che ha avuto e dovrà avere ancora questo significato: smettete di trattare il pubblico come una massa indistinta di imbecilli, non ci preparate più spettacoli ridicoli e penosi sentimentalismi da soap-opera, perché noi vogliamo concorrenti abili, spregiudicati e liberi di fare il loro gioco, non burattini con un copione già scritto.
Se il prossimo anno, invece, la trasmissione non registrerà nessun miglioramento in senso tecnico e magari tornerà a privilegiare amorazzi e tradimenti vari e ripetuti, e si costituiranno gruppi facebook di fans che tiferanno per l’uno o per l’altro concorrente andando ad ingrassare con il televoto chi già grasso è, allora avranno avuto ragione coloro che già da ora sostengono che l’unico vincitore del caso Mauro Marin è il vecchio sistema televisivo.

In ogni caso il caso Marin è destinato ad essere uno spartiacque decisivo per gli sviluppi non solo del Grande Fratello, ma più in generale dei rapporti tra televisione e internet.
D’ora in poi dovremo distinguere un Grande Fratello pre-Marin e un Grande Fratello post-Marin.
Anzi. Probabilmente avremo una televisione pre-Marin e una televisione post-Marin.
Ma questo si vedrà tra qualche mese.
Antonio Saccoccio

sabato 27 febbraio 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte terza)

Il caso Mauro Marin è - lo ripetiamo ancora - un vero e proprio caso mediatico. E quello che è accaduto in questi mesi attorno alla sua partecipazione al Grande Fratello può rappresentare una svolta nei rapporti tra i diversi media coinvolti.
Analizzando attentamente quanto è accaduto e sta accadendo in questa 10a edizione del Grande Fratello, ci rendiamo conto che la trasmissione è diventata ormai un prodotto pluri-mediale, inter-mediale. Osserviamo attentamente tutti i media coinvolti e analizziamo cosa sta accadendo. Da una parte c'è il setting della casa, con telecamere e microfoni ovunque che riprendono e rimandano in tempo reale immagini e suoni. Dall'altra c'è la trasmissione del lunedì sera, con un altro setting, costituito da ospiti, concorrenti eliminati, parenti dei concorrenti, pubblico, conduttrice, opinionista, con telecamere, microfoni e maxischermi. Il lunedì vengono rimandati spezzoni della settimana appena conclusa e ci si collega in diretta con la casa, creando interazione tra le due location. Inoltre, a volte sono i concorrenti stessi della casa a poter guardare, sugli schermi posizionati in casa, alcuni video precedentemente registrati in altri contesti.
Altro medium coinvolto è il cellulare/telefono, fondamentale per il televoto.
Fino a questo punto c'è la catena mediale prevista dalla produzione. Tutto, o quasi tutto, è gestito in modo centralizzato e gerarchico. C'è la produzione che comanda e decide, ci sono i concorrenti-attori che seguono le direttive della produzione, ci sono i conduttori/opinionisti che obbediscono anche loro alla linea della produzione. Tutto è quindi prevedibile, tutto va come deve andare. Il risultato è un programma noiosissimo e melenso. Una sorta di telenovela mal recitata e con la pretesa di essere qualcosa di diverso.
In questo schema di ampia prevedibilità si innestano solo 2 elementi non completamente controllabili: il pubblico in studio e il televoto. Il pubblico in studio, nonostante sia piuttosto pilotato, a volte reagisce in modo umorale, e qualche volta va persino contro il copione previsto dalla produzione-conduzione, causando le reazioni indignate della conduttrice, che in quei casi si irrigidisce improvvisamente richiamando il pubblico all'ordine (agli ordini!).
Il televoto resta l'unica variabile davvero importante. Ma qui la produzione ha comunque tutto da guadagnare, in quanto, anche se il pubblico dovesse eliminare uno dei concorrenti che la produzione ritiene indispensabili, alla fine converrà sempre seguire il volere degli spettatori, che sono comunque quelli che portano audience e quindi pubblicità.
A questo punto accade quello che non è stato previsto dalla produzione. Su questi media si innesta il nuovo medium per eccellenza: internet. E in particolare arriva il social network più diffuso: facebook. Il nuovo medium diventa l’aggregatore di un potere collettivo sempre crescente, un gruppo di individui che si uniscono in una rete che aumenta giorno dopo giorno esponenzialmente. Ed ecco che i conti non tornano più, perchè sul web ci si auto-organizza dal basso, in base ad obiettivi condivisi, non ci sono più pochi che comandano e decidono per tutti. Per fare network bisogna essere d'accordo, altrimenti non se ne fa nulla. Nel gruppo facebook pro Mauro Marin, compattissimo, ci sono ormai oltre 300.000 fans, e non ci sono pressioni di nessun tipo, il gruppo si autoregola e automodera. Ma la cosa più rilevante per il nostro discorso inter-mediale è il fatto che il gruppo agisce pesantemente e in modo compatto sul televoto. Quindi a partire dal medium internet (incontrollabile), attraverso il medium telefono/cellulare (solo parzialmente controllabile), si va ad influenzare profondamente il medium di massa televisivo (pienamente controllabile). Il vecchio modello gerarchico-piramidale della televisione è costretto a subire il potentissimo influsso del modello reticolare aggregativo e interattivo della rete. La conduzione e la produzione hanno dovuto così progressivamente abbandonare il loro schema che prevedeva il solito teatrino costruito su sentimentalismi lacrimosi e ha ceduto alla domanda del popolo di internet, che continua a chiedere qualcosa di nuovo, trovando incarnati i propri desideri in una figura irriverente sfuggente dirompente: Mauro Marin.
Ho voluto descrivere l'intreccio dei media per porre sotto gli occhi di tutti la grande questione della contemporaneità: la presenza costante nella nostra vita di media di ogni tipo, media che non sono affatto neutri e puramente strumentali, come qualcuno ancora si ostina a dire. In realtà i media trasmettono con il loro stesso funzionamento un messaggio preciso. La televisione, fulcro dei mass-media monolitici centralistici gerarchici monodirezionali, partorisce la produzione e la conduzione di trasmissioni come il GF pre-Marin. Il web, in cui dominano complesse logiche reticolari anarchiche multidirezionali, in questi mesi ha prodotto tramite il caso Marin la richiesta di una televisione radicalmente nuova. Una televisione che abbia al suo interno una logica più vicina al paradigma della rete, una televisione non più medium centrale, ma medium tra i media.Il caso Marin potrebbe quindi costituire il punto di svolta per la televisione e il suo format più evoluto, il Grande Fratello. La televisione potrà accettare la sfida, rinnovandosi e traendone una lezione e spunti per il futuro, oppure potrà chiudersi e tornare al GF pre-Marin cercando di limitare le interferenze degli altri media. Il secondo caso costituisce ovviamente un suicidio dal punto di visto tecnico.
Per chi crede come noi che il caso Marin possa smuovere le acque torbide della televisione italiana, non resta che spingere fortemente su quello che sta accadendo, non abbassare la guardia e fare in modo che Mauro Marin possa diventare il simbolo di una fase nuova nella storia dei media italiani, e non semplicemente un simpatico e intelligente goliarda.
Tutto quello che è successo non è solo merito di Mauro Marin, ma anche del popolo del web che si è riunito attorno a lui. Questo Mauro Marin non lo sa ancora, ma sarà un bene per lui rendersi conto subito, quando l'8 marzo uscirà dalla casa del GF da trionfatore, di essere diventato un simbolo per centinaia di migliaia di italiani. Il simbolo di una svolta. Una svolta che, paradossalmente, parte dal web, e non dalla televisione. E anche questo Mauro Marin non può proprio aspettarselo.

Antonio Saccoccio

mercoledì 24 febbraio 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte seconda)

I grandi consensi riscossi dal mio post sul caso Mauro Marin erano in qualche modo prevedibili, ma non nella misura che oggi ho registrato. Non potevo aspettarmi di certo 5 mile visite in poche ore, link a centinaia di profili e gruppi facebook, a molte pagine del forum del grande fratello e altri forum simili.
Ma quello che mi spinge a tornare sull'argomento Marin e Grande Fratello non sono certo i numeri. Torno sull'argomento solo dopo aver letto i numerosi commenti che ho avuto qui sul mio blog, e un po' ovunque sul web (facebook, forum, blog, etc.).
Ebbene, letti i commenti degli internauti fan di Marin, devo aggiungere che probabilmente le dimensioni della ribellione mediatica sono anche (e per fortuna) superiori a quanto io stesso avessi previsto. Mi spiego. I commenti rivelano un grado di consapevolezza piuttosto alto. Tra i fan di Marin c'è gente che usa il cervello e lo usa bene, perchè si rende benissimo conto di quello che è accaduto (e qui sto parlando del lato tecnico, del funzionamento del gioco a livello mediale).
Certo, se si legge il gruppo facebook c'è anche chi è palesemente ignorante e becero, ma la cosa interessante è che alla fine prevale sempre la ragionevolezza, la simpatia, il gioco. Questo è molto importante, anzi è uno degli aspetti più importanti dell'intera vicenda.
Dato che la televisione si sforza costantemente di denigrare internet (e soprattutto il diabolico facebook!) dipingendolo come un covo di malati e delinquenti, analizziamo come stanno le cose in modo assolutamente distaccato.
Da una parte abbiamo la trasmissione del Grande Fratello, dall'altra abbiamo il Gruppo Facebook dei fan di Mauro Marin.
La trasmissione. Dopo 120 giorni, il Grande Fratello 10 risulta essere un concentrato dei peggiori difetti dell'umanità: livore, invidie, odi, menzogne, meschinità, insulti continui. E' un gioco, eppure 6-7 concorrenti stanno dando prova di odiare un altro concorrente. E non hanno nessuna pietà, per chi ha un minimo di sensibilità è facile accorgersi del loro livore nei confronti di Marin. Tutti coalizzati in branco. In studio i commenti sono di una violenza e mediocrità inaudita, dai conduttori che non sanno come alzare l'audience e mettere in difficoltà i più deboli (il modo in cui trattano il povero George è umanamente vergognoso, e anche in questo avrebbero molto da imparare dalla leggera presa in giro di Marin), ai vari parenti dei concorrenti, ai concorrenti stessi (alcuni di una meschinità davvero inaudita).
Di fronte all'esplodere di tanta stupidaggine, la produzione non fa nulla, anzi è la produzione e la conduzione a fomentare l'idiozia e la meschinità. E nelle altre trasmissioni televisive in cui compaiono i personaggi del Grande Fratello, il copione non cambia. Tutto è organizzato in modo da fomentare l'esplosione della mediocrità collettiva. Il piano di costoro è semplice: produrre immondizia perchè (secondo loro!) il pubblico è immondizia.
E poi c'è il gruppo Facebook. Qui abbiamo ormai oltre 250.000 individui, di varia età, varia estrazione sociale e culturale, che si sono uniti spontaneamente per portare avanti una causa: difendere Mauro Marin e fargli vincere il Grande Fratello. E' un gruppo di proporzioni spaventose, che cresce al ritmo di 15.000 fans al giorno. Un gruppo in cui tutti possono scrivere di tutto. E ci sono commenti ingenui e insulti imbecilli, sorrisi e urla di soddisfazione, ci sono strategie precise e osservazioni banali, accuse infondate e analisi eccellenti. C'è tutto il mondo in quel gruppo. Eppure, di fronte ad insulti grevi e volgarità partorite da idioti, si alza alla fine la voce del gruppo, della rete, che proclama: basta insulti, dobbiamo essere un modello. E' l'amministratore stesso del gruppo (che ricopre in network del genere una funzione fondamentale) ad intervenire con prontezza annunciando che chiunque continuerà ad insultare gli avversari di Mauro sarà cacciato dal gruppo. Ecco il gruppo, ecco la rete che si autoregola in modo virtuoso. Senza contare l'abilità con cui il gruppo si auto-organizza al momento del voto, davvero una perfetta macchina da guerra.
Tutto questo dimostra in modo inequivocabile la netta superiorità dell'organizzazione reticolare presente sul web rispetto a quella gerarchica piramidale dominante nel medium televisivo.
In televisione tutto può essere controllato, eppure non si riesce ad evitare che trionfi l'odio e la meschinità. Anzi, per anni nel Grande Fratello è stato il trionfo della meschinità. Sul web, invece, i meschini e gli imbecilli sono automaticamente ignorati e messi da parte (e il gruppo facebook per Marin lo dimostra). Non solo! Il gruppo interviene direttamente pilotando la trasmissione televisiva in modo che non vincano più i meschini.
Insomma, la libertà e l'organizzazione reticolare dimostra che il modello centralizzato autoritario della tv non solo è superato, ma è ormai socialmente disastroso.
La televisione continuerà ancora per qualche anno a proporci l'immagine del web come covo di malati mentali, mentre il web continuerà ad evolvere e a prendere forza, schiacciando gradualmente ogni resistenza da parte dei vecchi media autoritari.
Quello che è successo con Mauro Marin e il gruppo facebook dei suoi intelligenti fans è una pietra miliare nella storia dei conflitti tra web e tv. Aggiorniamo allora il risultato: web batte televisione 4 a 0.
(ai fans di Marin: vi ricorda qualcosa questo punteggio?)
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Antonio Saccoccio
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p.s. in questo momento il gruppo facebook ha toccato le 256.000 unità e il sondaggio sull'attuale -nomination è ancora una volta perfettamente in linea con la strategia del gruppo.

aggiornamento: ad ulteriore conferma di quanto detto sopra, ora sulla bacheca del gruppo facebook si legge il seguente avviso: OFFESE DI NESSUN TIPO SARANNO PIU' TOLLERATE, GLI INFILTRATI SAPPIANO CHE IN CASO DI COMMENTI O FOTO OFFENSIVE, SIAMO PRONTI A FORNIRE I LORO DATI A CHIUNQUE LI CHIEDA O A PRESENTARE DENUNCIA SCRITTA PRESSO LE AUTORITA' COMPETENTI.RICORDIAMO L'UNICO OBIETTIVO:VOTIAMO MAICOL

martedì 23 febbraio 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente

Il Grande Fratello è forse l'ultima idea che il medium televisivo abbia saputo creare. Riesce a vantare ormai 10 edizioni in Italia e la sua storia, dopo la prima edizione esplorativa avventurosa ed esplosiva (ricordate Pietro Taricone?), si è trascinata per un decennio stancamente, con personaggi modestissimi e copioni strappalacrime.
In effetti l'idea del Grande Fratello è invece assolutamente geniale. Mettere in gabbia e far scrutare 10-15 individui dalle telecamere per mesi e mesi costituisce probabilmente il migliore esperimento condotto sul medium televisivo.
Il problema vero è invece stata sempre la conduzione, la regia e la conduzione del Grande Fratello, affidate a figure che non hanno mai capito le potenzialità del format. Si sono intestarditi ad inscenare amori e amorini patetici tra persone mediocri, invece di far progredire continuamente le strategie di gioco.
Ma quest'anno qualcosa in questo noiosissimo meccanismo si è rotto. Edizione n. 10, per caso. Il protagonista è un certo Mauro Marin, che nel giro di 3 mesi è riuscito a causare la nascita su facebook di un gruppo di fan di dimensioni spropositate. A quest'ora conta 235.000 fan. Più del gruppo dei fan di Silvio Berlusconi, tanto per capirci. E in alcuni momenti della giornata il suo gruppo aumenta di un fan al secondo!
Ma la cosa più interessante a livello mediale è sicuramente il fatto che Mauro Marin, dotato di un intuito decisamente superiore rispetto agli altri membri della casa, ha causato un cortocircuito nei meccanismi previsti dalla produzione.
Il meccanismo per 10 edizioni è stato il seguente: nella casa i concorrenti si affannano a dimostrare di essere "veri", cioè di non recitare un copione e di mettere in campo reali sentimenti. Questo è testimoniato dal fatto che l'accusa più frequente tra i concorrenti di tutte le edizioni è stato sempre il patetico "tu sei falso!".Quest'anno Mauro Marin ha fatto saltare, in modo a mio avviso anche inconsapevole, questo meccanismo.Marin ha iniziato nelle prime settimane ad avere un comportamento decisamente fuori dagli schemi. Invece di cercare di relazionarsi forzatamente con tutti, ha letteralmente sfruttato la situazione per giocare e basta. In particolare alcune prese in giro a personaggi grotteschi di questa edizione hanno fatto immediatamente diventare Mauro il preferito dal pubblico. Inoltre Mauro ha più di una volta guardato direttamente le telecamere, in modo ammiccante, furbo e sornione.
Per la produzione e la regia, che hanno sempre mirato a presentare il Grande Fratello come una trasmissione in cui ci sono frammenti di vita reale, molti di questi atteggiamenti di Mauro Marin sono risultati imprevisti. Per diverse settimane hanno tentato di criticare comunque gli atteggiamenti dell'outsider, ma alla fine hanno finito per cedere anche loro al volere del pubblico.
Il problema è che il pubblico in questo caso si è dimostrato molto più evoluto rispetto alla produzione e alla conduzione del reality show.
Vi spieghiamo meglio.
Mauro Marin, a mio avviso - lo ripeto - inconsapevolmente, ha messo in discussione il principio imbecille su cui si sono rette le passate edizioni del Grande Fratello. Come abbiamo già detto il principio era che i concorrenti dovevano dimostrare di essere "veri", accusando gli altri concorrenti di essere "falsi". Hanno pensato per 10 anni che questo fosse il fine della trasmissione. Ora se si analizza il programma non c'è niente di più stupido di questo. I concorrenti sono spiati giorno e notte da telecamere e hanno il compito di vincere il gioco: la situazione non ha quindi nulla di "vero" e non c'è nulla di più stupido di far finta che la situazione sia "vera". In pratica la persona che il pubblico sente oggi più vicina (Mauro Marin) è la persona che non ha nessuna smania di dimostrare di essere "vero", mentre gli altri lo accusano di essere "finto" e "falso". In realtà è realmente così. Ma la cosa in quel contesto non è affatto un demerito, perchè in una situazione artefatta come la vita coatta in una casa-laboratorio è perfettamente normale non comportarsi come ci si comporta all'esterno in una situazione normale. Ora la gente che si è innamorata di Marin tutti questi ragionamenti non li fa, ma ha istintivamente percepito che è lui ad essere nel giusto e gli altri a sbagliare. Non si erano mai viste prima d'ora percentuali tanto plebiscitarie coem quelle espresse a favore di Marin. Le percentuali di preferenza superano abbondantemente il 50%. Questo significa che tutti gli altri concorrenti messi insieme non si avvicinano neppure alle preferenze ottenute dal solo Marin. C'è qualcosa che va oltre la simpatia del personaggio. E questo qualcosa è proprio la rottura e il superamento degli schematici comportamenti mediali precedenti.
Il caso Mauro Marin è un caso emblematico di quanto il medium televisivo sia poco esplorato. Il Grande Fratello avrebbe potuto essere un ottimo laboratorio per indagare le potenzialità di sviluppo della televisione, e invece si è trasformato in questi anni in una variante delle più noiose telenovele.
Ma c'è di più. Il pubblico per la prima volta forse si è dimostrato molto più evoluto dei produttori e dei conduttori stessi. E il motivo è presto detto: il pubblico che preferisce Maurin è un pubblico internauta, un pubblico che a livello mediale è un pezzo avanti rispetto all'homo televisivo. E' la prima volta infatti che in modo così evidente i conduttori cambiano il giudizio su un concorrente in seguito alle preferenze del pubblico. Non c'è più la televisione che comanda, ma un gruppo auto-organizzato che sul web decide le sorti della trasmissione. Un gruppo facebook che comanda chi bisogna eliminare, chi bisogna votare, come e quando far sentire il supporto al proprio idolo. Certo, si parla sempre di persone che spendono decine di euro, facendo ingrassare la produzione, che spesso non hanno capito nulla di tutto quello che stiamo spiegando, ma si tratta pur sempre di individui con una sensibilità assai più evoluta di chi preferisce il tale personaggio perchè si dimostra modesto o affettuoso o (peggio ancora!) "vero".
Il caso Mauro Marin ha dimostrato che la gente non vuole concorrenti che si sforzino di essere "veri", ma concorrenti che giochino con il mezzo televisivo e facciano divertire.
Il caso Mauro Marin, e il gruppo facebook ad esso collegato, dimostra che il Grande Fratello, che continua ad essere la trasmissione televisiva tecnicamente più evoluta, è pronto per il grande salto. Finora la produzione ha scelto volutamente persone ignoranti e mediocri credendo che il pubblico fosse ignorante e mediocre. Quest'anno il pubblico ha mandato un messaggio: la gente ha voluto Marin, perchè vuole gente intelligente dentro quella casa. Occorre finalmente far partecipare al programma persone dotate di intelligenza ed intuito, per vedere fino a che punto si può arrivare nell'esplorare le possibilità del gioco.
Anche stavolta web batte televisione 3 a 0.

Antonio Saccoccio

P.S. per la cronaca mentre scrivevo questo post i fan sono ormai quasi 237.000.